Fragole, al momento l’estero chiede più dell’Italia

“Le maggiori soddisfazioni in termini di volumi commercializzati le stiamo ottenendo dall’estero, in particolar modo da Germania, Paesi Bassi e Francia. Al momento, dal nostro stabilimento di Scanzano Jonico partono mediamente 15-17 pallet al giorno e più del 70% di questi vengono destinati ai supermercati europei. Invece, in Italia, in questi primi giorni dell’anno, le vendite sono un po’ sottotono”. 

Così esordisce Luca Zuccarella, responsabile commerciale della OP Zuccarella, società cooperativa che produce e commercializza fragole per circa 10 mesi l’anno, grazie a un vasto catalogo varietale e a differenti tipologie di piante.

“Le festività appena trascorse non sono state caratterizzate da quella tipica vivacità di sempre. Mi riferisco alla maggior parte degli articoli ortofrutticoli, non solo alle fragole. Grazie però all’esportazione e alle richieste soddisfacenti, abbiamo potuto vendere ottimi quantitativi, proprio mentre l’andamento climatico caldo ci garantiva una maturazione più rapida e omogenea dei frutti e, quindi, una frequenza di stacco più continuativa”.

Zuccarella ci spiega anche che i prezzi di vendita sono molto simili a quelli della passata stagione, pertanto non idonei a coprire interamente i costi di produzione e lavorazione, lievitati in modo notevole. “Si fa molta fatica a riconoscere aumenti alle imprese produttrici, anche se i clienti europei appaiono più comprensivi di fronte alle nostre maggiori spese aziendali, purché venga loro fornito un prodotto di elevata qualità in termini di colorazione, grado brix e shelf life”.

“In produzione abbiamo 2 varietà frigo-conservate, 4 a cima radicata e 2 varietà di piante fresche. Da pochi giorni siamo partiti anche con i primi stacchi di Sabrosa-Candonga, cultivar nota dai player nazionali ed esteri e coltivata esclusivamente in Basilicata. Attendiamo che il mercato ritorni in salute come lo era un tempo, non poi così lontano”.